Il processo di vulcanizzazione della gomma fu inventato dall’inglese Charles Goodyear nel 1855, e consiste nell’aggiunta a questa materia prima di una miscela di zolfo e di altri additivi, che viene definita elastomero, in virtù delle modifiche chimiche che apporta alle molecole di gomma.
Questo processo si attua in fase di riscaldamento del composto, ed è impiegato per la realizzazione di molti oggetti di uso comune, come ad esempio gli pneumatici montati sulle nostre auto, ma anche utensili e giocattoli per bambini.
Ma vediamo meglio che cosa cambia a livello molecolare nel caucciù quando si aggiunge un elastomero in fase di riscaldamento.
Durante la vulcanizzazione della gomma a livello molecolare si formano i cosiddetti legami tioeterei, cioè formati da solfuri ed eteri, che di norma hanno formula chimica R-S-R. L’atomo di solfuro sostituisce nel legame quello di ossigeno, e si va a legare al carbonio presente all’interno della molecola della gomma.
Un’altra reazione chimica conseguente all’aggiunta di zolfo consiste nella perdita di due atomi di idrogeno che formano l’acido solfidrico formatosi nella reazione, favorendo così l’ossidazione del solfuro all’interno della molecola della gomma per mezzo dell’ossido di zinco.
Il processo della vulcanizzazione della gomma permette di ottenere un composto elastico, resistente alle abrasioni e soprattutto alle forze di trazione, che successivamente andrà immesso nel processo produttivo allo scopo di realizzare prodotti e beni di consumo.
Queste modifiche strutturali permettono quindi alla gomma vulcanizzata di degradarsi con meno facilità a seguito di usura - come ad esempio gli pneumatici delle auto nel loro continuo rotolamento sull’asfalto – nonché di resistere notevolmente di più agli agenti atmosferici rispetto alla normale gomma naturale.
Presso le aziende produttrici di gomma vulcanizzata, una volta terminato il processo chimico preliminare, si vanno a effettuare una serie di test e controlli specifici, allo scopo di verificare se le proprietà elastiche e di resistenza della gomma si sono mantenute intatte nel prodotto finito.
In questo modo si ha una maggiore garanzia di immettere sul mercato prodotti in gomma vulcanizzata di altissima qualità, adatti sia per macchine industriali che per macchine agricole, ma che soprattutto rispondano a pieno alle esigenze specifiche del cliente finale.